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Menù 2020 sostenibilità e ristorazione con Giovanna Giuliani e Najada Frasheri

Menù 2020 sostenibilità e ristorazione con Giovanna Giuliani e Najada Frasheri

Gennaio 2021:
#ospitedimenticato


Questo articolo fa parte della rubrica #OspiteDimenticato, rubrica nata per condividere le mie esperienze nel settore hotellerie e ristorazione in qualità di ospite consapevole, alla ricerca di strutture consapevoli dei propri impatti e di ristoranti che offrano alternative plant-based.

Racconti e prospettive, consapevolezza e sostenibilità nel/del vivere quotidiano.  

Oggi, l’esperienza è quella vissuta in gennaio 2021 in un hotel 5 stelle con ristorante.


E siamo di nuovo in lockdown, passo la notte in una struttura semivuota a 5 stelle con SPA e ristorante. La prenotazione include una cena con menù vegano.
Si tratta di un hotel storico, l’ambiente conserva ed esprime un’identità densa di significato. La ristrutturazione ha preservato non solo l’architettura originale dell’edificio, ma anche alcune atmosfere dell’epoca, integrandole con elementi moderni che rendono unica la struttura.

E’ una bellissima giornata di sole, nel giardino c’è una fontana zampillante, il personale dell’accoglienza è attento e cortese.
Al check-in chiedono conferma per la cena con menù vegano.

‘Fantastico!’

Non riesco a trattenere un sorriso di consenso.

‘Questa sera mi aspetta un menù sensato, qualcosa di ricercato, di voluto’, penso tra me e me, ‘questa sera non avrò una cena che è la mutilazione del menù per onnivori, l’adattamento delle ricette standard all’esigenza di non utilizzare ingredienti di origine animale’.


Si, perché i menù vegani figli del ‘potrei farle fare questo senza’ finiscono per essere pasti ‘senza’ senso. Pasti in cui antipasto, primo e secondo non trovano un bilanciamento nutrizionale, nè di gusto.


Ho un’alimentazione plant based, non sono vegana. Solitamente chiedo pasti vegani per evitare di spiegare cosa mangio e cosa no, utilizzo questo passepartout , che poi un passepartout forse non è perchè non tutti hanno idee chiare a tal proposito, per molti chef siamo solo dei fuori menù.
Leggi articolo #a4mani con Najada Frasheri

La prenotazione 5 stelle dell’ospite dimenticato

Nel sito web di questo Hotel 5 stelle non si parla di sostenibilità, come non viene specificato se il ristorante abbia la possibilità di accogliere ospiti che desiderino un menù gluten free, lactose free, vegetariano o vegano, sono
ospiti dimenticati. Ma a tutti gli altri è fatta promessa di trovare piatti della tradizione e un menù che segue la stagionalità dei prodotti.
La comunicazione di questo Hotel punta sulla qualità e sulla salubrità dei prodotti utilizzati in cucina, perlopiù di origine artigianale e locale.

Non riuscendo a recuperare informazioni dal sito web dell’hotel, l’ospite dimenticato deve informarsi prima di prenotare, chiedere se sia possibile avere un menù adeguato alle sue esigenze e sperare che il personale sia formato e informato. In questo caso il personale non ha dubbi, è possibile avere una cena vegana!

La cena 5 stelle dell’ospite dimenticato

Mi siedo a tavola in una sala dalle ampie vetrate che danno sulla veranda, i dipinti e le decorazioni della sala catturano la mia attenzione. Il cameriere mi consegna il menù, che non ha indicazione di piatti vegetali. Gli ricordo che per la mia camera la prenotazione è per una cena con menù vegano. Con aria sorpresa mi chiede di pazientare per verificare con lo chef. Aja!

Torna con un foglio scritto a mano, leggendolo mi dice che lo chef può prepararmi ‘un hamburger di soia, carote e cavoletti di Bruxelles al vapore, del tofu e del seitan’. Alla mia domanda ‘Cucinati come?’ chiama il maitre.

Il Maitre legge lo stesso foglio e alla mia solita richiesta ‘Cucinati come?’ risponde ‘Come vuole. Può andar bene in insalata?’

Ecco no, questo no, non voglio mangiare un tofu in insalata, ameno ché non siano le nove di sera e io non sia appena rientrata dalla palestra o dal lavoro senza riuscire a fare la spesa. Se c’è uno chef che cucina per me vorrei assaggiare qualcosa di diverso dalla ricetta salva cena.
Vorrei anche sapere perché lo chef propone verdure al vapore con il menù vegano, mentre alla carta le zucchine sono grigliate..

Dato che il ristorante dell’hotel fonda la sua comunicazione sull’origine locale e artigianale degli ingredienti utilizzati, spero in un colpo di scena e chiedo se hamburger di soia, tofu e seitan siano o meno prodotti industriali.

La risposta è ‘Si, soia, tofu e seitan sono industriali‘.

Questo ristorante di lusso riserva solo ai suoi ospiti dimenticati materie prime di origine industriale.

Voi cosa avreste fatto?

Mi arrendo, chiedo di avere un risotto ‘senza’ latticini. Per antipasto, secondo e dolce non ci sono alternative che non siano industriali. Però posso avere una fantastica tagliata di frutta!

Che cos’è il lusso per un ospite considerato un fuori menù?

Gli ospiti di hotel di lusso ricercano un’esperienza nell’eccellenza. Autenticità, sostenibilità, innovazione e talento sono principi indissolubili del Meta-lusso. Eppure l’ospite dimenticato è costretto a chiedere e, troppo spesso, ad adattarsi.
Può un hotel di lusso non soddisfare questo genere di esigenze ed essere considerato tale?

Se ora siamo difronte a mancate vendite e dure prove di reputazione, tra qualche anno le cose cambieranno. Gli ospiti dimenticati saranno intere generazioni cresciute nella cultura della sostenibilità, nativi ecologici.

Avere un’alternativa proteica totalmente vegetale può essere funzionale anche allo stile di vita di clienti onnivori. Se i menù gluten free richiedono una certa organizzazione, un piatto totalmente vegetale no.

Siamo in piena emergenza climatica, avere un tortino di ceci a menù può fare miracoli!

Cari ristoratori, la divulgazione è la mia missione, non mi stancherò mai di provocarvi.


NGiovanna Giuliani


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